Strepitoso spettacolo, questo impaginato dal grande regista Richard Jones per il Trittico al Covent Graden nel settembre del 2011.
Il Tabarro è ambientato nell'immediato secondo dopoguerra, nella periferia fluviale di una città che si lecca ancora le recenti ferite del conflitto e cerca di ricominciare a vivere.
La bellissima e teatralissima Suor Angelica intorno al 1940, in un ospedale pediatrico, nella corsia dove sono ricoverati i bimbi e in cui le suore fanno da infermiere, mentre Gianni Schicchi è pienamente 1960, in una volgarissima famiglia di arricchiti in cui i parenti guardano in televisione la partita mentre Buoso Donati agonizza.
Sul podio un grandissimo Antonio Pappano. Sul Tabarro stende una tinta livida, spasmodica, quasi kafkiana. In Suor Angelica c'è una tavolozza dai colori sempre cangianti, con un'infinita ricchezza di dettagli, un vero e proprio thriller dell'anima; in Gianni Schicchi ecco una partita a domino con le note, guizzante, piena di ritmo.
Nel Tabarro troviamo l'arte della parola scenica di Lucio Gallo nel ruolo del truce Michele, la Giorgetta sicurissima e ben cantata di Eva-Maria Westbroek e la voce possente, temprata nell'acciaio di Aleksandr Antonenko come Luigi.
Protagonista di grande temperamento scenico Ermonela Jaho in Suor Angelica, affiancata dalla Zia Principessa di Anna Larsson.
Scatenato e bravissimo, di nuovo Lucio Gallo come protagonista di Gianni Schicchi, con la musicalissima e poetica Lauretta di Ekaterina Siurina e il franco e comunicativo Rinuccio di Francesco Demuro.
Suor Angelica, Gianni Schicchi, Il Tabarro sono da vedere perché: Un capolavoro assoluto del Teatro musicale del Novecento, con la straordinaria bacchetta di Antonio Pappano e la regia del bravissimo Richard Jones, a guidare un cast all'altezza per tre passi nell'emozione pura!