Questo allestimento de La vera costanza di Franz Joseph Haydn, firmato da Elio De Capitani, è uno dei tanti felici prodotti dell'operato della direzione artistica di Stefano Mazzonis all'Opéra di Liegi, nato in coproduzione con diversi teatri: Madrid, Treviso, Saint-Etienne, Rouen e Sofia. Spettacolo di vivace e freschissima vitalità, non cerca la via di inopportune attualizzazioni, ma ambienta l'opera nell'epoca in cui fu composta, in un Settecento reso vivace pantomima colorata dalla fattura fantasiosa dei costumi (di Ferdinando Bruni) e dalla gradevolezza di scenografie tradizionali (di Carlo Sala).
Particolarmente efficace il quadro della foresta del secondo atto, dove il il Conte Errico, sentendosi un novello Orfeo, si reca a salvare la consorte non più creduta infedele. Il misurato e fresco passo musicale di Jesús López-Cobos sostiene una compagnia di canto davvero affiatata, dove tutti sono bravissimi, dalla Rosina del soprano Federica Carnevale, delicata e sincera nel canto come nel tratteggiare il personaggio che deve dimostrare la sua “vera costanza” amorosa, all'Errico elegante del tenore Anicio Zorzi Giustiniani. Gustosa la caratterizzazione comica di Gianluca Margheri per il personaggio di Villotto.
La vera costanza è da vedere perché: per ammirare una rara opera di Haydn messa in scena ed eseguita ai massimi livelli.