Don Giovanni Recensione StreamOpera
Il
Teatro Carlo Felice di Genova gioisce del meritato successo ricevuto il 6 Febbraio 2016 nel
Don Giovanni del grande
compositore Wolfgang Amadeus Mozart. La regista
Rosetta Cucchi ha coraggiosamente scelto di rappresentare
una delle opere più belle del compositore austriaco ambientando la storia nell'
America reaganiana degli anni '80, dove la morale borghese entrava in conflitto con la voglia di libertà crescente dell'altra parte della società . Un
Don Giovanni star, come lo definisce la stessa
Cucchi, amato da tutte le groupies e allo stesso tempo odiato da tutte le donne usate e poi messe da parte. Un allestimento volutamente pensato per attirare anche i giovani e che ha diviso il pubblico tra calorosi applausi e dissensi e che ha visto alternarsi due cast per la prima e la seconda rappresentazione. Premiata indubbiamente l'audace scelta registica che enfatizza temi quali la ricerca psicologica, il trionfo dell’inconscio, l’espiazione e la frustrazione davanti alla propria immagine e la ribellione alle convenzioni sociali. Sebbene il pubblico non abbia premiato all'unanimità la scelta di rappresentare l'
opera settecentesca in maniera moderna,
forte e carnale, non ci sono dubbi sulla figura del protagonista che rimane dissoluto, egocentrico e sfacciato, una star dell'era moderna appunto, pronta a calpestare gli altri in un continuo rincorrere desideri mai realmente appagati ma che riesce comunque a smascherare l'ipocrisia benpensante sfidando tutto e tutti. Le scene di
Andrea De Micheli che ricordano molto lo
Studio 54 di New York e i costumi di
Claudia Pellegrini incorniciano il
Carlo Felice nel tempo e nello spazio e la direzione musicale del maestro
Christoph Poppen , nella sereta del debutto, ottiene una buona omogeneità tra voci e parti strumentali, lo stesso accade con il
Direttore D'Orchestra argentino Pablo Assante nella seconda rappresentazione. Ottimo affiatamento tra i protagonisti, buona gestione e condivisione degli spazi.
Michele Patti nel ruolo di
Don Giovanni sostiene una prova molto valida nonostante l'ottima performance del predecessore
Erwin Schrott durante la prima. Bella presenza scenica, carattere e sicurezza tecnica.
Alfiya Karimova nei panni di
Donna Anna offre un'ottima interpretazione del personaggio, così come il
Don Ottavio di
Patrick Vogel, artista dal timbro molto delicato e con una buona sensibilità musicale.
Raffaella Lupinacci risulta efficace nella resa del personaggio di
Donna Elvira, irrequieto e tormentato. Bella interpretazione per
Leporello da parte di
Luciano Leoni che da ottimo alter ego di
Don Giovanni, disegna il personaggio con la giusta ironia.
Roberto Maietta offre un
Masetto ben interpretato nella sua ingenuità e premiata dagli applausi anche la
Zerlina di
Lilia Gamberini. Bello il timbro di voce del
Commendatore di
Graeme Broadbent.
Don Giovanni è da vedere perché: Un Don Giovanni tutto nuovo che farà ancora parlare di sé per molto tempo.